Elena e il senso delle cose
Ho sempre pensato ad Elena come una ricercatrice, una sorta di speleologa curiosa del senso delle cose. Non mi vergogno a dire che da bambina me l’immaginavo con un cappello d’esploratore armata di scalpello, compasso e lente d’ingrandimento. Sì, perché mi è sempre parso che il gioco, i colori, le storie, fossero tutte opportunità per scavare nell’ingegneria del movimento e delle strutture. Un’ingegneria colorata, la sua!
Dall’asilo all’università Elena mi ha accolta con affetto nella sua bellissima casa, mostrandomi il lavoro del momento, mascalzona, più curiosa di vedere se e cosa ne capissi che altro. Quanto le volevo bene!
Non ho moltissimi ricordi della mia infanzia ma, tra quei pochi, ci sono delle immagini di lei ancora oggi chiare e piene per me di significato.
Gli occhi di Elena: sempre luminosi, un po’ strizzati per capire meglio, guizzanti e sobriamente amorosi.
Le mani di Elena: sembrava che parlassero. Piccole, vigorose, nodose, eleganti, pazienti, caute e precise.
I movimenti di Elena: passare la carta vetrata per raffinare, ruotare quei dischi per farli andar d’accordo, disegnare l’oggetto che avrebbe catturato meglio quel preciso movimento.
Per dirla tutta mi ricordo anche Elena che si arrabbiava con me e Alessandra quando da brave “milanesi” usavamo una certa parolaccia come intercalare continuo…
Il lavoro di Elena è una riuscitissima testimonianza di creatività, ricerca e talento e sono molto grata alle sue figlie per averne assicurato la legacy.
Mi preme però ricordare un’altra Elena, per me forse più importante di quella che raccontano le sue creazioni.
Elena Guaccero è stata una donna di una modernità straordinaria. Nella professione e nella vita privata Elena è stata una donna indipendente, coraggiosa, che ha lasciato segni indelebili del suo passaggio ovunque sia stata. Non ha assolutamente avuto bisogno di far rumore, di “rompere” o di gridare per essere una vera femminista.
Insomma, Elena è una di quelle donne che ha lasciato il mondo un posto migliore di come l’ha trovato e siamo per questo tanto orgogliosi di lei.
Giustina Magistretti