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Elena Guaccero

biografia

Elena Guaccero nasce a Bari nel 1924 da genitori, entrambi, notevolmente portati per il disegno e la manualità. Frequenta il liceo scientifico a Firenze e la Facoltà di Architettura a Roma, dove si laurea nel 1954. Durante gli anni universitari accompagna lo studio alla passione per la pittura ed è in quel periodo che stringe profondi rapporti con personaggi quali l’architetto e urbanista Ludovico Quaroni (1911-1987) e gli artisti Orfeo Tamburi (1910-1994) e Massimo Campigli, pseudonimo di Max Ihlenfeldt (1895-1971).

Dopo la laurea torna a Bari, dove avvia la sua professione di architetto. Tra i suoi progetti, alcuni edifici di edilizia popolare e il Palazzo della Rai di Bari, inaugurato nel 1959. Definito il Palazzo delle 100 finestre, viene costruito impiegando prevalentemente vetro e alluminio, con una struttura ed un design molto innovativo per l’epoca.

Nel 1960 la vita di Elena prende nuove strade e la sua attività di architetto subisce un’interruzione: si sposa con il veneziano Massimiliano Rocca, insieme si trasferiscono prima in Austria e poi in Germania dove nascono le due figlie. È in questi anni che l’architetto comincia a maturare una sua ricerca artistica molto personale alla quale riesce concretamente a dare spazio dal 1970, una volta rientrata in Italia con la famiglia e stabilitasi a Venezia.

Ed è proprio tra le mura della bella casa alle Zattere, interamente ristrutturata da lei stessa, che la Guaccero comincia a dar vita alle sue creazioni, centinaia di oggetti silenziosi, che vanno dai collage ai personaggi di legno dai colori vivissimi, fino alle figure di cartone realizzate con pezzi di riciclo. Dopo la sua scomparsa, è la figlia Anna Maria che si occupa della catalogazione e dell’archivio delle opere della mamma: una donna dalla personalità poliedrica, capace di contenere al suo interno virtù apparentemente in contrasto, come immaginazione, creatività e pragmatismo.

Attraversando cronologicamente i periodi creativi di Elena Guaccero si possono chiaramente leggere anche i grossi cambiamenti avvenuti o subiti, fuori e dentro di lei:

Quadri, collage, personaggi di legno e figure in cartone sono i soggetti con cui Elena si è confrontata dalla giovinezza fino alla fine della sua vita quando, ormai vittima di grossi problemi alla vista, abbandona la lavorazione del legno di balsa, che richiedeva l’uso del seghetto, per dedicarsi a composizioni in cartone e nastro adesivo, per lo più realizzate con pezzi di riciclo.

Elena Guaccero è stata e ci ha lasciato molto molto di più di ciò che si può cominciare a intravedere da queste foto… in un mondo ideale sarebbe giusto, oltre che bello, che un giorno tutta la comunità potesse goderne. Che i giovani e, soprattutto, le donne giovani, riuscissero a scorgere, dietro ogni frammento della sua produzione, la passione e la tenacia con la quale Elena ha perseguito i suoi progetti, nonostante i tempi e i mezzi sicuramente diversi da ora.

di Elena Cattaneo

Elena Guaccero - Creature

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